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buona lettura a tutti

“Note di gioia” riprende finalmente il suo viaggio.
Siamo tanti, uniti, vitali, carichi di esperienze e speranze: siamo gli “abitanti” della Residenza Molino, la nostra casa. Vogliamo raccontarvi ciò che è accaduto, parlarvi della prova dolorosa che abbiamo dovuto affrontare, ma soprattutto riprendere il percorso là dove è stato interrotto, per non dimenticare il dolore, per superarlo, e soprattutto ricavarne degli insegnamenti. L’esperienza pandemica ci ha segnati profondamente, lo sapete, ma ci ha trasformati anche rispetto al pre-covid, ci ha fatti “resilienti”! Carichi di nuovo coraggio e, se possibile, di maggior responsabilità, stiamo riprogettando il futuro.
Ne è una prima testimonianza la ripresa della pubblicazione del nostro giornalino, che certo non cambia nome: le “Note di gioia” che hanno sempre contraddistinto questa “casa”, continueranno a risuonare al suo interno e trasmetteranno la vita, una vita che pulsa. Chi si è prestato a farsene portavoce ricorda i momenti più drammatici e dolorosi causati dal covid-19, ma descrive anche la continuità di un lavoro di “CURA” incessante e prezioso, che ha messo a rischio gli stessi operatori. E dà voce anche ad un nuovo fervore ed entusiasmo: portato avanti con abnegazione e senza risparmio: circola ovunque e si percepisce in tutte le stanze grandi e piccole ad ogni piano della nostra casa.
Nell’invitarvi alla lettura mi piace dire di loro che non sono giornalisti, né cronisti, sono “persone” che con ruoli diversi vivono a stretto contatto quotidiano con i nostri residenti: non dipendenti, non dirigenti, ma donne e uomini che hanno voluto impegnarsi nel ruolo di narratori per provare a rappresentare la VITA della FAMIGLIA MOLINO: li ringrazio con tutto il cuore. Percorrendo le pagine di questo giornalino, leggerete e vedrete, penserete e vi emozionerete, sentirete vibrare suoni ed anche silenzi, sguardi e carezze, emozioni e ricordi, “amicizia” e “gentilezza”.
Se siete arrivati fin qua, significa che avete già letto l’articolo che abbiamo voluto aprisse il giornalino, e so che ne avete capito la ragione. Questo naturalmente nulla toglie alla forza di comunicazione che ogni nuova pagina vi potrà suggerire e vi appassionerà: riflessioni, ragionamenti, considerazioni meritano attenzione e richiedono condivisione.
A voi tutti si rivolge per prima la nostra Direttrice, Marilena, con noi solo da un anno, ma ormai padrona di casa. Assunto l’incarico, dopo che il Direttore Davide ha egregiamente guidato la dolorosa e difficile transizione, conduce oggi la struttura con competenza, naturale entusiasmo e desiderio di novità, con proposte operative e progetti lungimiranti.
Porta il suo saluto, forse con qualche nostalgia, la direttrice Anita, che per 34 anni ha guidato la RSA lasciando un segno indelebile che è sotto gli occhi di tutti: la ricordiamo sempre con affetto e stima.
La nostra Dottoressa Tiziana, che ha combattuto in prima linea fin dall’inizio e senza sosta per tutta la fase del contagio, ancora soffre ricordando i momenti più drammatici; ma proprio partendo da questi sa trovare energie e stimolo non solo per superarli, ma anche per “riportare la nostra casa sulla terra”.
Leila, coordinatrice dei servizi, prima supplente ed oggi titolare, ripercorre le varie fasi della pandemia, mette in evidenza la dedizione di chi è rimasto sempre sul campo, e responsabilmente conclude “abbiamo sviluppato una maggior attenzione nei confronti dell’altro, dei suoi bisogni, delle sue emozioni.”
Bruno, storico animatore di tante esperienze, di allegre uscite sul territorio, di tante attività ludiche ricreative, ricorda la paura e l’incertezza, che veniva combattuta e vinta più che con la parola, “con il contatto fisico, la stretta di mano, la carezza, lo sguardo, il sorriso”; e naturalmente come tutti noi attende il ritorno alla normalità.
La nostra consigliera in C.d.A. e assidua volontaria Mara, attraverso una composizione poetica legge la “sofferenza”, improvvisa, inattesa, che tutti tocca, eppure sa saggiamente riconoscere: “ma chi non conosce te / non conosce la gioia”.
Dei residenti, padroni di casa, sono stati raccolti dai vari operatori ed infermieri molti spunti di riflessione, in cui rivelano - come sempre molto più saggi di noi - una vera capacità di resistenza, in “ritorno al futuro”: “La vita è un cammino, noi siamo in questo tempo, forse il tempo peggiore o magari il migliore, ma non perché tutto è finito … ma perché abbiamo imparato ad essere un pochino più contenti per quello che abbiamo …”, vi invito però a soffermarvi su tutti i loro pensieri, le espressioni colorite, le loro domande e risposte.
Un operatore, a nome di tutti ci consegna un imperativo che voglio sottoscrivere:
“MAI MOLLARE, LA VITA È BELLA”! la nostra soddisfazione? i nostri anziani. Loro per primi ci insegnano la RESISTENZA: guardiamoli e ascoltiamoli! Chi meglio di loro può insegnarci a ripartire sempre ogni giorno? Così che quello che è stato non possa vincere mai”.
E quando riprende il suo dialogo con i lettori, la Direttrice Marilena, sorpresa e commossa dall’umanità e gentilezza di collaboratori e operatori appena entrata in struttura, ci comunica di aver formalizzato questa particolare e felice condizione, chiedendo l’adesione al Movimento "Italia Gentile”.
Di qui la serie di quadretti, foto e riflessioni, a cominciare dalla “Compagnia del desiderio “che Andrea declina così: “raccogliere , estrarre dalla loro storia un desiderio e cercare di realizzarlo un oggetto, un posto, un cibo, da vedere o rivedere…….perché l’assistenza va oltre la risposta ad un bisogno e riconosce il valore della individualità e irrepetibilità”
E che cosa dire poi delle “VISITE SOSPESE”? per far godere della presenza di qualcuno anche chi non ha nessuno...
Della” forza dell’amore e della speranza” ci parlano nel loro saluto le due signore rappresentanti dei 60 residenti Paola e Michela. Ripercorrono questo anno e mezzo che non si può dimenticare, dando voce a sensazioni ed emozioni tradotte nel migliore degli auspici: “che si inneschino circoli virtuosi di solidarietà e collaborazione”. E poco dopo la nostra residentePaola,che ha chiesto di organizzare serate “pizza”, è felice di valutare il risultato delle prime pizzate: “il bilancio dell’iniziativa è più che lusinghiero, è sempre un momento conviviale tanto atteso e l’entusiasmo poi si protrae anche per diversi giorni. È bello e soprattutto “è vita!” venir ascoltati”
L’animatore Bruno, partendo dalla definizione del termine animazione, ci indica l’obiettivo ed il senso del lavoro in RSA e li declina in un elenco di attività e operazioni, che gestisce in collaborazione con Nives e Silvana. Per questo, ogni obiettivo si trasforma in uno straordinario “saper fare”, realizzato in armonia con tutti gli operatori impegnati nella Cura.
Le feste dei compleanni, la coperta delle coccole, le novità introdotte dai nuovi fisioterapisti, la ripresa degli incontri con gli operatori della pet therapy, gli incontri gentili, sono solo alcunedelle tante attività introdotte o riavviate, al ritorno di questa quasi normalità. La nostra vita nel corso di una calda estate e di uno splendido ed interminabile autunno, si è svolta all’aperto, con ospiti e familiari che conversavano all’ombra degli alberi, o sotto le nuove pergole climatiche, acquistate grazie alle donazioni liberali di molti nostri concittadini e al consistente aiuto della Cassa Rurale per intermediazione del rappresentante di zona Silvano Brighenti.
Ricordo infine, ma non per ultime, le osservazioni - riflessioni sulla giornata contro la violenza sulle donne - segnalata anche dalle panchine rosse in giardino. Le nostre ospiti vi hanno riflettuto con l’aiuto di Silvana e hanno dato anche la loro lettura “Esiste! Succede per tante cose. Un’elevata percentuale di uomini non ragiona per mancanza di intelligenza, per gelosia o perché vuole comandare lui anche se non è all’altezza”.
Vi invito a sfogliare con calma le pagine di Note di gioia. Entrate nel mondo delle persone residenti che sanno farsi compagnia, ma desiderano tornare ad incontrare le tante amiche e amici che erano solite entrare nella nostra famiglia, per vivere ancora insieme altre emozioni.
Anche a nome del C.d.A., che ringrazio per la collaborazione e condivisione con cui abbiamo deciso le scelte importanti nella nostra APSP, comprese naturalmente quelle che vi vengono annunciate proprio nelle ultime pagine, concludo e rivolgo a tutti gli auguri per questo Natale e per l’anno che verrà. Auguri sinceri ed affettuosi ai familiari dei residenti ed a tutti coloro che ci leggeranno. Auspico e spero possiate cogliere la ragion d’essere di questo strumento, che intende comunicare, ma anche richiamare i nostri cittadini più sensibili e generosi, le persone che sentono e comprendono il valore del dono dell’anzianità, a ridiventare parte della Famiglia Molino, a riprendere il cammino con noi.
La presidente Carla Ischia